[Mito] Mai utilizzare Modale sopra Modale

Dire “Mai” è già qualcosa che nel mondo della UX è meglio evitare. Si avverte spesso che le modali, cioè le finestre che compaiono quando vogliamo effettuare qualche intervento veloce, è meglio non sovrapporle. Ma, partiamo da un post:

Prima di tutto, è importante saper separare ciò che riguarda l’estetica, il punto di vista o le preferenze personali da un lato, e ciò che concerne la UX (User Experience) o l’Usabilità dall’altro. Le modali sono efficaci proprio perché facilitano il lavoro senza richiedere all’utente di uscire o spostarsi dalla posizione in cui si trova, consentendo così di continuare rapidamente con ciò che sta facendo.

Faccio una breve spiegazione: Una modale è una finestra chiamata tecnicamente “Popup” che salta fuori quando hai bisogno di fare qualcosa di specifico su un sito web o in un’app. Un esempio sarebbe: immagina di cliccare su un pulsante e invece di essere indirizzato a una nuova pagina, compare una piccola finestra sopra quella che stai guardando. Questa finestra è la modale. Può chiederti di inserire informazioni, confermare un’azione o mostrarti dettagli aggiuntivi, tutto senza dover cambiare la pagina principale. Le modali quindi, sono uno strumento utile per migliorare la usabilità e semplificare l’interazione, contribuendo così a un flusso più fluido e intuitivo.

Se parliamo di coerenza, ho menzionato precedentemente che le modali sono finestre che si aprono sovrapponendosi e oscurando leggermente l’interfaccia per concentrarsi sull’informazione predominante nella finestra. Nella UX, vengono considerate tutte le possibilità mediante procedure di ricerca e analisi per comprendere prima quali utenti sono destinati a utilizzare questo tipo di interfacce. È vero che l’uso eccessivo di modali sovrapposte può causare problemi di accessibilità, soprattutto per gli utenti con disabilità visive o che utilizzano tecnologie assistive. Tuttavia, per definizione, quando viene scelta una logica di questo tipo (ad esempio, azioni che oscurano l’interfaccia), è bene continuare a esporre tutto ciò che segue e ha un elemento simile, come nel caso di una conferma di un’azione come l’eliminazione di qualcosa, solitamente gestita attraverso un Alert (un messaggio di conferma che appare per rassicurare l’utente sull’azione).

Di solito è consigliabile limitare l’interazione a una sola modale e, come massima estensione, arrivare alla modale di un alert. Nel caso di altre interazioni che richiedono l’uso di ulteriori modali, è preferibile e altamente consigliabile utilizzare altri metodi di esperienza di navigazione, come ad esempio wizard o soluzioni simili. Qualsiasi elemento che venga scelto per essere utilizzato sovrapponendosi agli altri elementi dovrebbe mantenere la coerenza con l’intera esperienza del flusso, ma idealmente non superare due modali. In altre parole, l’alert dovrebbe sovrapporsi al popup, assicurando così una continuità nell’interazione.

Il fatto stesso che una modale oscura l’informazione sottostante permette di vedere leggermente da dove viene eseguita l’azione, offrendo così un doppio vantaggio. Questo non solo evita di distrarre l’attenzione dell’utente durante la sua interazione, ma fornisce anche un aiuto visuale nel comprendere da quale parte dell’interfaccia o sequenza provenga l’azione. A livello di User Experience, quando un utente si trova di fronte a una conferma senza un aiuto visuale che indica da dove provenga, potrebbe generare una leggera frustrazione, sia nel flusso che nella velocità. In altre parole, l’utente non solo potrebbe faticare a capire cosa ha innescato quell’avviso, ma potrebbe anche incontrare difficoltà nella navigazione naturale, sentendosi obbligato a tornare indietro per comprendere meglio la situazione.

Poi, vorrei sottolineare che il fatto di costringere l’utente a dover navigare avanti e indietro in un’interfaccia, ad esempio aprendo una finestra, facendo clic su un pulsante, facendo scomparire il popup, e poi comparendo un altro, costringendo l’utente a tornare indietro per capire cosa ha appena fatto, può rendere l’esperienza percepita come “lenta”. Questa sorta di danza tra finestre potrebbe essere interpretata come un rallentamento del processo, influenzando negativamente la percezione dell’utente sulla fluidità e l’efficienza dell’interfaccia.

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Cosa stai eliminando essatamente?

Se l’utente si trova di fronte a questo esempio, cosa diresti che sta per eliminare? In questo caso, apparentemente così importante, poiché stiamo per eliminare qualcosa, si obbliga l’utente a compiere un doppio giro a livello di controllo, doppia rassicurazione, doppia azione e così via. Menziono questo perché voglio focalizzare l’attenzione su questo punto preciso: se l’utente effettua questa verifica (la danza di avanti e indietro), lo farà anche in altre parti dell’interfaccia. E se lo fa un utente, vuol dire che probabilmente questa situazione si ripresenta anche per altri utenti. Questa situazione verrebbe considerata “bocciata” a livello di esperienza perché sembra non tenere in considerazione l’utente come elemento centrale, ma piuttosto si focalizza esclusivamente sulla parte estetica, abbastanza “manipolata” e dominata dal autore.

Dire o fare affermazioni categoriche come “Mai” nel mondo della UX è sconsigliato, perché l’ambito della User Experience è un vasto universo che comprende molteplici punti di vista e modalità per eseguire le stesse azioni.

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Essempio gestionale · by Alexis Hill

Se diamo un’occhiata a questo esempio, la finestra sovrapposta consente di comunicare in modo visuale in quale fase del flusso si trova l’azione che l’utente deve effettuare. Insisto che non è una soluzione “definitiva”, ma è una delle più coerenti tra le scelte di oscurare l’informazione sottostante.

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